martedì 20 maggio 2008

LE PRINCIPESSE DANZANTI di Sara Beltrame

Liberamente ispirato a "Principesse" di R.Dautremer
Da un'idea di Mirko Artuso


Sara Beltrame / CC BY-ND 2.5


Creative Commons License
Principesse by Sara Beltrame is licensed under a Creative Commons Attribuzione-Non opere derivate 2.5 Italia License.




Una grande foresta di bamboo con in cima degli ombrelloni colorati.All’entrata della foresta, una struttura in ferro a forma di cupola, alta circa tre metri e larga altrettanto, ha un buco sulla sommit‡. Somiglia molto ad una gonna senza stoffa. Sul fondo, una roulotte di circa due o tre metri. Vari sgabellini piegevoli, sedie accatastate.
Radiolina è già in scena di fronte ad un televisore che manda immagini di cartoni animati dysneiani. In particolar modo, a pancia in giù, con il telecomando in mano, sta mandando avanti a rallenty, una scena in cui Biancaneve, circondata da uccelletti cinguettanti, passeggia svolazzante tra l’erba.
Radiolina sospira, sognante. Di fianco a lei, un megafono.
PARLA SEMPRE DENTRO AL MEGAFONO, anche sottovoce.
In testa indossa un caschetto da pilota bianco e un paio di occhialoni da saldatore.
Non appena si accorge che il pubblico ha preso posto, si “sveglia” come di soprassalto dalla visione di quel filmato e si dà un tono molto serioso, per niente romantico, ed entra nel suo “personaggio”.
Si muove, salta, spesso si avvicina alle persone parlando loro a tre centimetri dal viso. Anche quando parla sottovoce usa il megafono. Se qualcuno le togliesse il megafono, lei sarebbe muta. Muoverebbe le labbra senza emettere suoni.
Salta di palo in frasca, I suoi discorsi non hanno nè capo nè coda, spesso li condisce con parolacce vere o inventate.
Ha l’istinto del “cane da pastore”. Sarebbe in grando di raggruppare un gregge di animali, uno stormo di uccelli, un gruppetto di sassi sparsi per terra per trasformarli nella sua “truppa”.
Così, se si trova di fronte a delle persone, li fa spostare, li divide, li risistema.
Il suo è sempre un tono da Comandante del Battaglione. Impartisce ordini anche quando sta raccontando la più romantica delle storie. Salta da un argomento all’altro, da una parola all’altra, ma fondamentalmente non perde il filo del discroso.
RADIOLINA (URLANDO E SCANDENDO IL TEMPO)
Allora! Allora! Forza! E che diavolo! State tutti lì Fermi! Muovetevi! Ora…Fermatevi! Ora…muovetevi! Dovete tenervi pronte, belle mie! Pronte e convinte, che cavolo! Presto sarete reclutate e voi…che cosa farete? Non vorrete mica farvi beccare impreparate ad un simile evento, VEEROO?
Si avvicina al pubblico tenendo un tempo strampalato, con lo schiocco delle dita.

Fa un balzo verso qualcuno. Scruta silenziosa qualche viso, come l’ultima delle scienziate di questa terra.

RADIOLINA
DITE: AAAA

Logorrea tende un orecchio. Il pubblico dice A.

RADIOLINA(MIMANDO DI ALZARE IL VOLUME)
Eh! Vedi che avevo ragione? ALZATEVI! ALZATEVI HO DETTO! DITE A! (CON UN TONO DA MADAMA SOTTOVOCE) Anche se dopotutto, devo dire che il RICEVIMENTO a corte sia stato davvero ottimo, signora…nonostante il pessimo VOLUME della sua capigliatura…
Il pubblico dice A. Radiolina si muove tra di loro, li divide, li riunisce.

RADIOLINA (URLA)
E ora, organizzatevi! Fatemi vedere come si muove un branco di ippopotami travestito da bradipo! Forza! Forza! Bisogna che siate svelti nel decidere! Questa è la prima cosa da imparare quando sarete reclutate come Principesse: decidersi, muoversi, sbrigarsi!
Il pubblico si organizzerà.

RADIOLINA
Al mio tre voglio vedere la truppa in movimento! Voglio vedere la truppa provare il passo dell’ippopotamo travestito da bradipo! Forza, forza! Pronti?…TRE!
Il pubblico si muoverà…

RADIOLINA
E! Voi! Dovreste! Essere! Delle! Principesse! Pronte! Per! Un! Regno?!? FERMI!
Ma qualcuno di voi, vi ha avvertito che cosa ci state a fare tutti quanti, qui?
Nessuno?!?

Tutti tacciono.

RADIOLINA (ASSUME UN TONO UFFICIALE, DA PRESIDENTESSA DI QUALCOSA, SOTTOLINEANDO LE PAUSE)
Carissimi, oggi, io, Principessa Radiolina, sono venuta qui per allenarvi, insegnarvi, educarvi e tutte le altre parole, che finiscono con il suffisso –ARVI ad essere le Nuove Principesse.

PAUSA AD EFFETTO

Oltre a me, il Ministro della Pubblica Princessitudine del Regno di Dissidenzia, ha convocato anche Principessa Odette, che deve ancora arrivare perchè probabilmente si è dimenticata che tutto sommato, oggi, è un altro giorno e Principessa Odìssea, che si scrive con l’accento sulla I perchè quella con l’accento sulla E la trovate in libreria. Il Regno di Dissidenzia ha deciso già da qualche tempo di combattere le vecchie Principesse per reclutarne di nuove! Non siamo tutti stanchi delle solite quattro smandrappine tutte stellette e pailettes? Non siamo forse arvistufe di aspettare Principi Buzzurri che probabilmente non esistono e non sono mai esistiti? Ebbene noi, del regno di Dissidenzia, abbiamo deciso di muovere in gran segreto una campagna di educazione e reclutamento per un nuovo esercito di Principesse. Di VERE Principesse!

PAUSA AD EFFETTO

RADIOLINA
Noi tre (SI GUARDA INTORNO PER INDICARE IL NIENTE, VISTO CHE LE ALTRE DUE NON CI SONO) dovremmo entro breve compilare la lista di NPPPNT ovvero di Nuove Possibili Presenze Principesche Nel Territorio. Il nostro compito è quello di ricordarvi ciò che sicuramente avrete dimenticato crescendo: è in ognuno di voi – difficile a crederci guardandovi, ma è così – che si nasconde una possibile bellissima Principessa! Molte se lo sono dimenticato e molte ancora non lo sanno, molte altre credono che Principessa voglia dire quell’obrobrioso essere rosa e bianco che ben conosciamo. Ma non si può continuare così! La battaglia è cominciata e presto rovesceremo l’ordine tutto fiocchi e sorrisoni che da più di settant’anni ci tiene relegate e nascoste!
Passeggia, si schiarisce la voce.
RADIOLINA
Per noi è fondamentale sapere da che stirpe discendiate perchè ognuno di noi avrà un ruolo in questa battaglia. Io, ad esempio, sono Principessa della Stirpe Parolona. Le mie antenate in tempo di pace erano brave a comunicare. Oggi spesso sono pubblicitarie, sceneggiatrici, romanziere. Molto creative. Ma in tempo di guerra, invece, servono per comandare, per guidare le truppe, ma anche per definire gli accordi di pace, eccetera eccetera…è una figura molto ricercada da noi in questo momento…quindi…

Fa una pausa.

RADIOLINA
Iniziamo a riscaldare un po’ I muscoli, intanto…Dunque, ascoltatemi bene ed eseguite: FEMMINE DA UNA PARTE E MASCHI DALL’ALTRA!

Il gruppo si divide.

RADIOLINA(TERRORIZZATA)
Siete una truppa del genere “Le-cose-sono-cosÏ-come-sono”…è ottima nei momenti di stasi…ma non ora, purtroppo.
Passeggia avanti e indietro. Si toglie caschetto, occhiali, lascia da parte il paracadute.
Passa in mezzo al pubblico, lo divide, lo riunisce, come seguendo una sua logica precisa di pensieri, magari contando ad alta voce, facendo elenchi di aggettivi senza senso, raggruppando e poi dividendo di nuovo. Alcuni li fa sedere, altri li tiene in piedi.

RADIOLINA (CON TONO STRANAMENTE PACATO)
Ci tocca proprio cominciare dall’ABC, ovvero da Andrà Bene Comunque. Un esercizio che vi permetterà di acquisire sicurezza, fiducia in voi stessi, altitudine, latitudine e una manciata di secondi di longitudine al quadrato…
Indossa gli occhiali da pilota facendoseli Calare sugli occhi.

RADIOLINA
Pronti?

Silenzio

RADIOLINA
Rispondete, che diavolo! Pronti???

RADIOLINA
Occhi Verdi a destra, tutti gli altri a sinistra.
Pronti?

RADIOLINA (ALL’IMPROVVISO)
Acqua di fiume a destra, acqua di mare a sinistra!
Incapaci!

RADIOLINA
Acqua di fiume a destra, acqua di mare a sinistra! Non sarà mica difficile…
Si avvicina a una persona del pubblico.
RADIOLINA (QUASI DOLCE…)
Forza: Acqua di fiume a destra, acqua di mare a sinistra!
Il pubblico si muove. Logorrea li guarda con aria disperata. Si siede da qualche parte: gambe larghe, mano sotto il mento, megafono che pende dalle labbra…

RADIOLINA(STANCA, QUASI SENZA VOCE)
Betulle a destra, querce a sinistra…
Un TRILLO DI CAMPANELLO da bicicletta. Radiolina si rianima!

RADIOLINA
Al momento giusto! Non posso crederci…

Entra in scena Odette. E’ seduta su un tandem “romantico”. Anche il suo vestito è romantico. E’ da sola, però, e un grande cartello sul suo cestino cita:
ATTENZIONE: TENERE A MENTE DI NON DIMENTICARE DI RICORDARSI.
Il tono di voce di Odette, è talmente basso, sottile, che sembra impossibile sentirla. Proprio il contrario di Radiolina.
Leggera come una piuma. Spesso alza gli occhi al cielo, quasi per riprendere un’idea, un pensiero volato chissà dove.

RADIOLINA(COME UN PRESENTATORE DA CIRCO)
Siore e Siori ecco a voi: PRINCIPESSAAAAOOODETTE. Un bell’applauso, Siori e Siore, un bell’applauso!
Lete continua a pedalare tra il pubblico e sorride muovendo la manina per salutare tutti, come se fosse la Regina Elisabetta in sfilata ufficiale.

ODETTE
Grazie…grazie, cari…grazie…Thank you! Oh…You’re so beautiful! Come dite voi, qui? Grassie tosetta, grassie ceo…CCCarrro DDa Dio, Grassie, varda, davero, davero…
Radiolina le corre dietro parlando dal megafono…ma ad un certo punto, passa un principe azzurro su un cavallo. E’ vestito esattamente come un bellissimo princpe azzurro. Sorride, muove la manina salutando le due principesse, passa oltre.
Le due lo guardano senza proferire parola. Lo guardano come se fosse una visione, hanno quasi l’istinto di seguirlo, di rincorrerlo, specialmente Radiolina, che allunga una mano come per afferrarlo.

ODETTE(RISVEGLIA RADIOLINA)
Ehi! Ehi!

RADIOLINA (SOTTOVOCE MA SEMPRE AL MEGAFONO)
Oh, si, scusa…Mi era sembrato di vederne uno, ma forse mi sbagliavo…E Odìssea? L’hai vista per caso? Io ho già iniziato con un paio di verifiche, ma la situazione è un po’ critica. Sembra che siano tutti della stirpe “Le cose stanno cosÏ come sono”
Odette continua a pedalare.

ODETTE
Che? Stai scherzando?

RADIOLINA (AL PUBBLICO)
Macchè. Guarda: Principesse a destra, il resto a sinistra!

Il pubblico si muoverà.

ODETTE
Oh, mamma…
Beh, dai, pensavo peggio!
Anche con noi c’è voluto un po’ prima di capire da che stirpe discendavamo…e di coseguenza capire che regno affidarci… e di conseguenza prima di questa capire come ci saremmo dovute chiamare…ti ricordi?

RADIOLINA
No.

ODETTE
Nemmeno io, ma posso immaginarlo…posso immaginarlo!!! Aiuta. Aiuta davvero!!!…Immagina, immagina anche tu….
Odette si muove intorno a Radiolina, come ipnotizzandola. Poi smette di pedalare. Per un po’ la bici continua a girare, poi Odette traballa.

ODETTE(IN ABBRIVIO, SENZA PEDALARE)
Occhio, occhio, occhio, permesso…grazie…grazie mille.

Odette fa girare il tandem, che ancora si muove per un po’, in cerchio, finchè non si ferma del tutto.

ODETTE (SUSSURRA, QUASI CANTA)
Oh, no…No! Nononononono!

Odette scende dal tandem, lo guarda. Sbatte gli occhi, lo guarda bene.

ODETTE (INCREDULA)
No…

Odette guarda il pubblico.

ODETTE
…No…non mi ricordo più…come si fa…

Odette si riprende dal trauma quasi subito.
Si sistema il vestito, molla il tandem per terra.

RADIOLINA
Perchè non provi a fargli fare la prova dei pesci?

ODETTE(AL PUBBLICO)
Voi lo sapete come fanno I pesci?

Qualcuno del pubblico mimerà un pesce che boccheggia.

ODETTE
Si…ma un branco di pesci, io dico. L’ho visto sul fiume qui dietro. Dunque mettetevi tutti qui davanti a me.

Il pubblico si dispone.

ODETTE
Ora sparpagliatevi occupando più spazio possibile….non deve esserci disequilibrio, tra voi. Guardatevi….
Ecco, ora camminate ma dovete cercare di occupare sempre lo stesso spazio…
ora pensate di essere dei pesci, andate più veloci! Di più! Cambiate spesso direzione e velocità, ascoltate le vostre pinne muoversi nell’acqua, cambiate ritmo, seguite qualcuno se vi pare…
Wow…siete bellissimi…Bravi! Bravi! Così!Ok. Basta così…ecco…ecco potrei dire si, Principessa Radiolina, che guardandoli penso ci possano essere molte Principesse della mia Stirpe, la stirpe “Dimentica che ti passa”. Noi siamo ottime in tempo di guerra perchè se ci dovessero catturare non sapremmo mai e poi mai dire a nessuno I piani segreti del nostro regno. E d’altro canto, il regno più duraturo e pacifico è stato retto proprio da una principessa di stirpe “Dimentica che ti passa” per evidenti motivi…Siamo distratte, senza memoria, sbadate…
Quanti di voi si sentono così, alzino la mano!

Odette guarda, conta.

ODETTE
Noi ci sentiamo esattamente come i pesci che hanno una memoria di tre secondi e per questa fantastica e meravigliosa caratteristica naturale, siamo personicine molto molto e molto felici!

RADIOLINA
Felicerrime, direi.

ODETTE
Esatto.

Odette sorride al pubblico.

ODETTE
Saltiamo gli appuntamenti, non siamo mai in orario per prendere un treno, e ci presentiamo agli spettacoli una settimana prima o tre giorni dopo…
Fa una pausa, si siede per terra, sorride. Il pubblico con lei, probabilmente.

ODETTE
Ma questo non è uno spettacolo, giusto?
Aspetta una risposta che forse non arriva.

ODETTE
Quando dimentichiamo le cose è come se un’idea, un pensiero, si mettesse a giocare a rimpiattino nel fondo dell’anima…

Odette sospira.

ODETTE
La nostra memoria è grosso buco nero…

RADIOLINA (S’INTROMETTE)
…proprio come quella di Cenerentola…
ANCHE QUELLA AVEVA QUALCHE PROBLEMA DI MEMORIA!

Radiolina si agita e cammina avanti e indietro.

RADIOLINA
Si è dimenticata di rientrare al dodicesimo rintocco di mezzanotte, la sua carrozza si è trasformata in zucca e I suoi vestiti in stracci…

ODETTE
Sì beh, ma non ci sono solo gli svantaggi ad essere come noi… Intanto si può sempre ma sempre dire: Oh! Mi son dimenticata! frase che potrebbe esservi utilissima: pensate a quanti compleanni, quanti anniversari, quanti Natali e quante Pasque... quanti regali insomma potrete evitare di comprare! E pensate a quanti appuntamenti persi e altri invece presi al volo!
Ma soprattutto noi andiamo molto a “sensazione”, a “sentimento”, insomma. E’ l’istinto che ci guida. Allora, che mi dite? Qualcuno di voi si riconosce in questa descrizione?

RADIOLINA (PRENDE IN MANO LA SITUAZIONE)
Ci penso io! Allora, gli istintivi facciano un passo avanti!

Qualcuno si muoverà.

ODETTE
Mh…beh anche I ritardatari cronici dovrebbero fare un passo in avanti…

RADIOLINA
Sì. I ritardatari cronici facciano un passo in avanti!

Qualcun altro si muoverà.

ODETTE
Beh, e anche quelli che si dimenticano…ma senza farlo apposta.

RADIOLINA
Macchè, senza farlo apposta! Certo che lo fanno apposta, che ti credi?!? FORZA, ALLORA! Quelli che si scordano anniversari, compleanni…eccetera,fate un passo in avanti!

Qualcuno si muoverà, ma troppo pochi forse…

RADIOLINA(MOLTO INCAZZATA)
BUGIARDI! CODARDI! E BUGIARDI!

ODETTE
…calmiamoci, su, l’agitazione non serve a nulla…

RADIOLINA
L’agitazione SERVE ECCOME! Esprimere la rabbia rafforza il sistema immunitario. Lo sanno tutti! Forza, venite qui davanti…

Il pubblico si muove.

ODETTE
Noooo! Dovremmo fargli l’ultima domanda per capire se effettivamente fanno parte della mia stirpe…

RADIOLINA (CON TONO SUPERIORE, PER SFOTTERE)
Già. Procedi.

ODETTE
Noi della stirpe “Dimentica che ti passa”, siamo gli unici al mondo a ricordarci esattamente la prima volta che siamo andati in bicicletta, con le rotelle. (PAUSA) Chi di voi potrebbe dire altrettanto?
Odette attende trepidante, Radiolina è già più disincantata. Nessuno si muove.

ODETTE(SI RATTRISTA)
Oh, oh…nessuno…

RADIOLINA
Che ti avevo detto?

ODETTE
Nessuno…davvero? eppure le premesse c’erano tutte…

RADIOLINA
A giudicare dai loro volti, questi non sanno neanche di essere al mondo. Figurati se sanno a quale stirpe appartengono…

Radiolina rimane in silenzio per un istante scuotendo la testa, finchè una palla da bowling fa la sua comparsa, rotolando al centro della scena.

ODETTE
Ehi!

RADIOLINA
Odìssea…

Entra in scena la PRINCIPESSA ODISSEA.

RADIOLINA (TONO DA CIRCO)
ECCOLA!!!! LAAAASPETTACOLAREEE PRINCIPESSSSAAA…AAA ODISSEAAAA!

In questo preciso istante, il principe di prima, ma vestito in maniera diversa, ora sembra più un principe da Mille e un Notte. Con un turbante, l’occhio ammaliatore, truccato di kajal nero. Non sorride ma guarda le tre con sguardo ipnotico. Sta sempre sullo stesso cavallo e fa un cenno con la testa, come per salutarle. Radiolina lo segue con lo sguardo e sta per inseguirlo, ma le sue due college l’afferrano per la gonna e la trattengono.

RADIOLINA (COME RITORNANDO IN SE’, MA CONTINUANDO A GUARDARE IL PRINCIPE CHE SI ALLONTANA)
E…Da dove arrivi?

ODÌSSEA
Come sempre, da molto lontano.

ODETTE
Notizie dal fronte?

ODÌSSEA
I principi di Dissidenzia hanno attaccato questa mattina…

RADIOLINA
Fantastico! Grandi!

ODETTE
Oh mio Dio…

ODÌSSEA
comunque… qui, come va? Avete già individuato qualcuna?

RADIOLINA
Ancora no…

Odìssea scruta la palla da Bowling.

ODÌSSEA
Mh…dunque, vediamo un po’…la sfera mi suggerisce di chiedere se tra di loro ci siano Principesse delle Sabbie…

RADIOLINA
Potrebbe andar bene in battaglia…

ODETTE
La principessa delle Sabbie si riconosce perchè il suo castello cambia con il cambiare del vento…alla principessa delle Sabbie piace moltissimo il vento. Le piace sentirlo correre tra I capelli, il vestito…

RADIOLINA(ROMPE L’ATTIMO DI POESIA)
Si, vabbeh, Ciancio alle bande e diciamo le cose come stanno: quella Ë una perenne sradicata, ecco. Non che sia un male, eh! E’ una molto molto creativa ma sradicata al cubo con risultato periodico, tanto per capirci meglio…

ODÌSSEA (LEGGE NELLA SFERA)
E’ anche Figlia della regina di Saba…Quando soffia lo scirocco, il suo castello si sposta verso il nord. Quando è il turno del Simun, verso il sud. Verso Occidente quando soffia il vento del deserto. E verso Oriente quando spira poco o niente…

ODETTE
La Principessa delle Sabbie adora coltivare papaveri gialli, nell’oasi di casa…

RADIOLINA
Macchè! La Principessa delle Sabbie coltiva la rosa del deserto!
Radiolina scruta il pubblico. Si avvicina a loro controllando le mani, le dita, nello specifico.

RADIOLINA
Qui non vedo nessun pollice verde, però…

Radiolina si siede pensierosa.

ODÌSSEA
Mh…proviamo con queste.

Odissea tira fuori dei Tarocchi strani.

ODÌSSEA
Le carte mi suggeriscono di capire se ci siano Principesse del Ventaglio…

RADIOLINA
sono ottime in battaglia perchè parlano un linguaggio segreto…

Odette prende dal cestino della sua bicicletta un bellissimo ventaglio di carta colorata.

RADIOLINA
Sapete che cos’è quello?

Il pubblico risponde.

RADIOLINA
E a che cosa serve secondo voi?

il pubblico risponde.

RADIOLINA
Ecco! Che vi dicevo??? Loro ci fanno ARIA, con il ventaglio, capite??? Questo piccolo oggettino di carta colorata è servito a vincere numerose battaglie cari miei!
Radiolina si allontana seccata.

ODETTE
Nessuno di voi conosce o si ricorda l’alfabeto internazionale del ventaglio?

Nessuno si muove.

ODETTE
L’alfabeto Internazionale del Ventaglio recita cosÏ…

Odette “compone” le 24 posizioni dell’alfabeto.

ODETTE
Beh, se non ci sono Principesse delle Sabbie e nemmeno Principesse del Ventaglio…può darsi che tra di loro ci siano Principesse Invisibili. Per questo non le vediamo…

Odìssea prende una caffettiera chiusa. La svita. Ne estrae l’imbuto con la polvere di caffè.

ODÌSSEA (LI GUARDA, LI SPOSTA, LI TOCCA)
Principesse raganelle?
Radiolina, passa in rassegna la truppa, come al solito.

ODETTE
Tra di voi, c’è qualcuna che ha mai baciato un rospo?

Il pubblico scuote la testa.

ODÌSSEA
E qualcuna di voi che ha cercato in lungo e in largo un rospo da baciare senza accorgersi che quello giusto ce l’aveva in testa?

Odette guarda il pubblico e attende risposta.

ODETTE
Oh, Dio! Vuoi vedere che ce l’ho ancora in testa? Ho un rospo sulla testa per caso? Vedete qualcosa?

Odette mostra la sua testa al pubblico.

ODETTE
Ah? No? Entusiasmo allora! Beh, sia come sia vi conviene tenere sempre una retina con voi, a portata di mano. Non si sa mai che dobbiate catturarne uno all’improvviso, eh!

RADIOLINA
Si ma digli allora anche magari se in con su per tra fra sopra e sotto di evitate di catturare e baciare quelli sulle teste delle loro amiche…una mia collega, tanto e tanto e tanterrimo tempo fa, ha scatentato una guerra per aver catturato e baciato il rospo in testa della sua migliore amica!

ODÌSSEA
Non era esattamente una tua collega, Radiolina..eri tu…
Radiolina passeggia a testa alta avanti e indietro.

ODÌSSEA
Niente da fare. non rimane che…questo.

Odìssea prende arco e freccia.

RADIOLINA (ECCITATA)
WOW! Grande!!! Non te lo avevo mai visto fare, questo!

ODÌSSEA
Si usa solo in casi estremi…giustamente.

ODETTE (SPAVENTATA)
No! Ehi! Ma che vuoi fare?!?

ODÌSSEA
…è l’unico modo che ci rimane ed è infallibile…

ODETTE (TUTTO D’UN FIATO, CON LO STESSO IDENTICO TONO PER TUTTA LA FRASE)
Eh?!? Uccidere le pretendenti e fingere di non aver trovato nessuna principessa da prensetare al Ministero? E il regno? deve continuare a vivere nella vecchiezza più totale senza nessuna speranza di rinnovamento e futuro?!? E’ questo che vuoi vero??!?

ODÌSSEA (SENZA SCOMPORSI, CARICA IL FUCILE, LO PUNTA IN ARIA)
No.

ODETTE (NORMALE)
Oh. Ah. Beh. Meno male…

Odìssea, prende la mira, sta per scoccare la freccia a qualcosa, ma Odette la ferma.

ODETTE (URLA)
Ehi…aspetta, aspetta! Aspetta! Ho un’idea! Ce l’ho!

Le sue colleghe la guardano in silenzio.

ODETTE
Non che io possa effettivamente pronunciare questa frase MA, se non RICORDO male
Odìssea abbassa l'arco.

ODETTE(CONTINUA)
C’era un certo TEST CHE-

LOGORREA
Ma tu sei pazza! Non se ne parla nemmeno…

ODÌSSEA
Il Test è segreto. E l’accusa per chi lo usa è di Alto Tradimento del Regno.

RADIOLINA
…niente a che vedere con I bollini rossi che mi sono spuntati sul sedere…

ODETTE
Beh, io mi dimenticherei subito di averlo insegnato a qualcuno …e voi…voi…Insomma! Devo dirvelo io? (ODETTE CAMBIA IMPROVVISAMENTE VOCE. PARLA A VOCE PIU’ ALTA) Non sarete mica delle santarelline tutte regole e perfezione, no?!? Un po’ di PEPERONCINO a questa vostra vita piatta! Non avete voglia di INFRANGERE LE REGOLE ALMENO UNA VOLTA?!?

Radiolina e Odìssea si guardano stupite di tanto “fervore”.

ODETTE (PACATA COME SEMPRE)
Dicevo?

Radiolina e Odìssea si rilassano: è la solita Odette di sempre…

ODÌSSEA
Non so…

RADIOLINA
E se poi lo copiano, se lo portano in giro o addirittura lo fanno fare a qualcuno senza la nostra supervisione?

ODETTE
Beh, potremmo fare un patto, con loro…

Odìssea tace pensierosa. Anche le altre non dicono una parola…

ODÌSSEA (AL PUBBLICO)
Allora! E’ deciso: vi faremo fare il Test. Ma sappiate che, se lo rivelerete a qualcuno, la Maledizione del Piede Puzzolente vi perseguiterà per il resto della vita!
Odette e Radiolina inorridiscono.

RADIOLINA E ODETTE (IN CORO)
Non stai esagerando?!?

ODÌSSEA (AL PUBBLICO)
Nella storia ufficiale si racconta che le pretendenti al Principe Azzurro avessero piedi troppo grandi per la scarpetta di cristallo che tutti immagino conosciate…

RADIOLINA
Ma la storia che conoscete voi era solo una sorta di mossa pubblicitaria, una roba di propaganda dysneiana, insomma …

ODETTE
In realtà tutte le donne del villaggio di Cenerentola, furono intrappolate da un’antica maledizione lanciata da Cenerentola e da Fatina: quella dei Piedi Puzzolenti.

ODÌSSEA
Vi ricordate quante se n’erano presentate in quella piazza, davanti al Principe e ai suoi valletti? Le televisioni del Regno andarono avanti giorni e giorni a mostrare le immagini di quella lunga fila di donne, vestite con rasi preziosissimi, che si srotolava verso la piazza…e invece…

RADIOLINA
Invece quando si toglievano le scarpe per infilare il loro piede in quella di cristallo, il principe sveniva dall’obrobrioso odore puzzolente che olezzava dai loro piedi, impregnati di sudore nobiliare…

ODETTE
Cenerentola e la sua Fatina avevano lanciato la maledizione per due motivi: primo, sposare il principe e secondo…

RADIOLINA
…e secondo, vendere “Snasa che ti passa”, lo speciale talco mentolato per I piedi che fa sparire in un istante anche l’idea di puzza.

ODETTE
Ma non avrebbero mai potuto raccontare la storia come stava, quella vera, insomma. E così si sono inventati la versione che conoscete voi…

ODÌSSEA
Una mossa commerciale studiata a tavolino e messa in atto dopo mesi e mesi di lavoro. La storia delle Sorellastre, la matrigna, la scarpetta, il ballo e tutto il resto…tutto pianificato nei minimi particolari, tutti vittime di Cenerentola che, una volta conquistato il Principe, ha aperto un’azienda per produrre “Snasa che ti passa” su scala industriale e…

ODETTE
…e diventare ricchissima, più ricca del suo principe, vi immaginate? Che in realtà sembra fosse sempre stato innamorato di una delle sorellastre…

ODÌSSEA
Quindi, insomma! Se racconterete il test a qualcuno, noi sappiamo come far calare su di voi la maledizione dei piedi puzzolenti …Non vorrete mica correre questo rischio, giusto?

ODETTE
Bene. Allora, cominciamo.

RADIOLINA
Cominciamo, si! Prendete carta e penna! Tu! Odìssea, controlla che tutti rispondano alle domande…Tu! Io! Inizia il test!

ODÌSSEA
Radiolina leggerà le domande e voi scriverete le lettere delle risposte che vi rappresentano di più.

RADIOLINA (SEGNA I NUMERI CON LE DITA, OVVIAMENTE SBAGLIANDO…)

1) Siete nate:

a)dentro ad una rosa
b)sotto un cavolo verde brillante
c)sopra un letto di crauti
d)dalla pancia della mamma


2) Se vedete un rospo:

a)lo baciate
b)lo schiacciate
c)lo addomesticate
d)lo mangiate


3) Il vostro fiore preferito è:

a)la rosa del deserto
b)il fiore del male
c)la ninfea d’Alessandria
d)il fiore dell’aceto: Ë ottimo come antirughe


4) Siete cresciute:

a)nel cotone
b)in un guscio di lumaca
c)sul velluto
d)in un appartamento di cinque stanze, doppi bagni e vasca idromassaggio


5) Il vostro ballo preferito è:

a)il battitappeto
b)la snobbetta
c)il ballo di San Vito
d)non ballate mai: potrebbe anche venirvi i calli

Ecco, prima che rispondiate alla prossima domanda del Test, vorrei ricordare ai possibili principi presenti, che il bacio sembra essere il metodo più risolutivo ed efficace per risvegliare una principessa addormentata. Ci sono tuttavia principesse dal sonno pesante! Per questi casi, esiste un solo rimedio: la tromba. Anche il secchio d’acqua si rivela una bomba. Attenzione aspiranti principi, però, per quelle che fanno fatica a svegliarsi. Un principe poco accorto ne ha fatto le spese…Aveva apppana posato un bacio tenero e delicato sulle labbra di una Bella Addormentata, quando lei, contrariata dal risveglio, gli tirò un gancio seguito da un diretto al mento. Checchè se ne dica suppogno che anche fare il principe sia un mestiere difficile…giusto? Ma ora procediamo…

6) Allora, se un principe per l’appunto, vi bacia per svegliarvi, voi…

a)battete dolcemente le palpebre
b)lo fate gettare in pasto ai coccodrilli perchÈ vi ha svegliate alle cinque del mattino
c)vi girate dall’altra parte e continuate a dorminre
d)non avete mai incontrato principi della vostra altezza metrica ed estetica


7) Il vostro soprannome è:

a)cozza
b)pelle rossa
c)pelle d’asino
d)Pelle di pregiatissima vacchetta


8) La prima frase che avete pronunciato il giorno dell’incoronazione:

a)questa corona fa davvero schifo
b)il mondo Ë mio!
c)si dia inizio alle danze
d)vado a incipriarmi il naso


9) D’estate vi sentite:

a)come un pascià
b)così
c)cosà
d)più di là che di qua


10) D’inverno vi sentite:

a)come un pascià
b)così
c)cosà
d)più di là che di qua


11) Il vostro dito mignolo si rivolge a voi come:

a)ad una regina
b)non vi rivolge più la parola
c)alla sua serva
d)non si è mai udito parlare un dito! A meno che non fosse appena uscito dalla manicure.


12) Qual è la vostra parola preferita?

a)zibellino
b)bisturi
c)salamelecco
d)beauty case


13) Uno strano rumore, nella notte…che cos’è?

a)il principe azzurro
b)Rasputin
c)un topo
d)dormo con i tappi alle orecchie


14) La principessa Anguilla dell’Isola ha detto:

a)l’acqua è un vestito che rifiuta d’essere indossato
b)l’acqua del ruscello è il mio battello
c)l’acqua è bagnata
d)l’acqua calda fa venire le vene varicose


15) Il vostro regno è:

a)un guscio di noce
b)un camion veloce
c)un fiume alla foce
d)per ora, un monolocale atroce


Ecco! Abbiamo finito! Ora calcoliamo I risultati…

ODÌSSEA
Chi ha relizzato più lettere a? Mettetevi tutti li.

ODETTE
Le letter b? Lì…

RADIOLINA
Le lettere c, di qua, e le d da questa parte…
Radiolina, Odette e Odìssea guardano i quattro gruppi, con orgoglio e quasi commosse.

ODÌSSEA
E’ incredibile…

RADIOLINA (FELICE, FINALMENTE. QUASI SOLLEVATA)
Incredibilerrimo…

ODETTE
Superlativo!

Le tre si rivolgono al gruppo delle lettere a.

ODÌSSEA
Iniziamo da voi, lettere a...Dunque, secondo il Test voi fate parte, delle Principesse Ultra Dolci alla melassa.
Principesse alla Melassa: siete dei veri tesori, non c’è niente da dire. Dolci, eleganti e raffinate.

ODETTE
Sapete danzare come una regina e…I vostri piedi non puzzano!
Ecco…se chiamandovi per proporvi il lavoro di Principesse, vi chiedono notizie del vostro Principe e non l’avete ancora trovato, sappiate che non è sempre detto che l’uomo che vi adula sia effettivamente innamorato di voi! Care Ultradolci, dovete imparare a non abboccare al primo colpo, insomma! Un po’ di selezione…

RADIOLINA
Selezione anche radiofonica, volendo…esercitatevi a sintonizzarvi con I principi giusti! Non è mica che, TAC, uno accende la radio e trova subito la musica giusta! Oppure è la musica giusta ma dura solo il tempo di una canzone! Bisogna avere pazienza…e non prendere il primo principe che capita come quello buono!

ODETTE
Quelli sono principi che vi dimenticano subito… E chi meglio di me, potrebbe dirvelo?

ODÌSSEA
Spesso infatti vi innamorate degli Orchi Isidoro. In quanto Principesse Ultra Dolci, vi consigliamo di provare ad utilizzare un trucco molto semplice per smascherare l’Orco Isidoro.

RADIOLINA
Invitatelo fuori dal regno a bere una birra. Lasciatelo solo per qualche istante, con una scusa qualsiasi e spiatelo attentamente. Se, senza di voi, attacca subito bottone con qualcun altra persona cosa e/o animale, in quel modo che tutte noi sappiamo bene, con quell’atteggiamento che…avete capito di che parlo, no? allora è senz’altro l’Orco Isidoro travestito da Principe. Se invece lo sguardo si perde in un bicchier d’acqua appoggiato al bancone, se le mani s’innervosiscono a sistemare maglia, pantaloni e capelli e I piedi s’agitano in una danza senza musica che vi dice quanto senza di voi si senta - in fondo – già totalmente perso e “scomodo”, allora, ragazze mie, CI SIETE DAVVERO! E’ lui! E’ il vostro principe!

ODETTE
Benvenute! Ora pensate ad un nome da darvi.

RADIOLINA
Per darvi un nome, potete ad esempio pensare alla caratteristica che vi assomiglia di più! E’ un buon metodo…Forza su!
Radiolina cammina nervosamente, poi chiede.

RADIOLINA
Tu. Come ti potresti chiamare?

Il pubblico risponderà.

ODÌSSEA
E voi…che dire di voi, lettere b?… Principesse del Mistero…ecco quello che siete!

RADIOLINA
Niente smancerie, per voi! Niente diavolerie! Mi state davvero simpatiche, devo dire…Io preferisco voi alle Ultra Dolci, sia chiaro…

ODÌSSEA
La Principessa della Notte Ë la vostra Dea…indossate collane di stelle e orecchini di morbide falci di luna crescente.

ODETTE
Amate il nero, le pietre scure e spesso tramate segretamente ai danni del mondo…Sappiate però che I segreti inconfessabili rinchiusi in fondo al cuore, pensano alla fuga!

RADIOLINA
Le vostre parole viaggiano come onde radio ma al loro ritorno, spesso, non le comprendete più…

ODÌSSEA
Per voi la notte Ë un buco nero in fondo al quale potete nascondervi per esercitarvi a confezionare smorfie impressionanti e veleni fulminanti!

ODETTE
Vi piace guardare le stelle... ma il vostro più grosso problema è che, se non avete incubi da cacciare, ne create di finti pur di potervi muovere nella notte…

RADIOLINA
Allora diteci, carissime Principesse del Mistero, come farete a trovare il vostro Principe se vi rinchiudete così in voi stesse?

ODÌSSEA
Eppure anche per voi, mie care, la soluzione c’è, sebbene non la si veda!

ODETTE
Non scoraggiatevi per niente al mondo! Anche se non sapete chi è, continuate a cercarlo! Perchè il vostro istinto è talmente raffinato che quando vi troverete davanti a lui, avrete la certezza di saperlo riconoscere…

ODÌSSEA
Benvenute anche a voi quindi! Principesse del Mistero!

RADIOLINA
Lettere c! Tocca a voi!

ODETTE
Le mie preferite… Appartenete alla stirpe della Principessa Sghiribizzo, non c’è dubbio!

ODÌSSEA
Siete un po’ inconcludenti, eppure tutti vi considerano divertenti.

RADIOLINA
Vi scompisciate dalle risate alla minima schiocchiezza e, come me, vi piace molto raccontare favole…qualcuno dice frottole, altri frittole…

ODETTE
Attenzione a non perdere la testa come ho rischiato di fare io, eh! Quando la follia vi spia, ritornate con I piedi per terra e compiacetevi di essere persone allegre e felici!

ODÌSSEA
Ricordate però una cosa, ragazze mie: non siete il buffone del Re…

LOGORREA
…bensì sua figlia!

ODETTE
Fate ridere gli altri, insomma, ma non fatevi ridere dietro!

ODÌSSEA
E che dire del vostro Principe? Per come siete fatte, care Principesse Sghiribizzo, tendereste ad affidare la scelta del vostro amato, al caso o al destino.
Ed è vero, ricordatevelo, che il destino è un racconto di cui non conosciamo la fine…

RADIOLINA
Pertanto, mi raccomando scegliete colui che DAVVERO amate alla…FOLLIA! Uno che vi faccia soprattutto RIDERE! Perchè, come dice un famoso proverbio Francese: Meglio una principessa oggi che una regina triste domani…

ODÌSSEA
Benvenute nel regno, care! Benvenute…Datevi un nome anche voi…è importante.

ODETTE
E ora, mancate voi…

ODÌSSEA
Perchè voi…

RADIOLINA
Voi in realtà non siete delle Principesse!

ODETTE
O ve lo siete totalmente dimenticato…

ODÌSSEA
Non tutte sono nate per fare le principesse. Tantissime ragazze vorrebbero esserlo ma con il passare del tempo molte di loro abbandonano tale pretesa e l’illusione svanisce. Si dice allora che siano diventate grandi, dimenticandosi di essere state piccole.

RADIOLINA
Ma nulla è perduto! Anzi, per il bene del regno di Dissidenzia, continuate ad aiutarci!

ODETTE
Esistono dei trucchi infallibili per recuperare il giusto grado di principessitudine! Ad esempio, dovete sapere che una vera principessa non porta mai I calzini, nemmeno in pieno inverno…spesso cammina scalza in casa, e sull'erba appena tagliata! Un godimento senza pari…Dovrete tornare a provare cose simili, insomma…

ODÌSSEA
Una vera principessa non si toglie mai la corona, neanche quando dorme! Inoltre, una principessa fa sport, sport di qualsiasi tipo: anche muovere la mandibola per mangiare cose buonissime! Tutte le principesse, senza alcuna eccezione, cantano mentre fanno il bagno…

RADIOLINA
Una principessa non si rosicchia mai le unghie (almeno non in pubblico)

ODÌSSEA
E per finire: una vera principessa NON mangia il pollo con le dita delle mani…

RADIOLINA
…con quelle dei piedi si.

ODETTE
Quindi, carissime, solo dopo che avrete imparato queste cose potrete iniziare anche voi a raccontare...

RADIOLINA
La storia delle Principesse del Regno di Dissidenzia…

Lo stesso Principe delle due volte precedenti, ora passa vestito in modo nuovamente diverso. Probabilmente sembrerà indiano, o di qualche altro posto, chi lo sà. Questa volta però, a metà del percorso, scende da cavallo. Forse vorrebbe avvicinarsi a Radiolina, poi ci ripensa, e si sistema semplicemente l’orlo dei pantaloni. Prende le briglie del cavallo e si allontana lentamente. Radiolina fa per seguirlo, ma le due la trattengono.

ODÌSSEA (TIRANDO RADIOLINA DALLA SUA PARTE)
E per farvi capire meglio la situazione, vorremmo che voi fissaste l’attenzione su queste immagini

ODETTE
Che oseremmo definire “educative”.

RADIOLINA
Brava Odette! Molto bene! Procediamo.

Si vede un montaggio di principesse: Cenerentola, Biancaneve, la Sirenetta…

Odette si siede tra il pubblico.

RADIOLINA
Ecco…guardate, guardate in che mani siamo…
Principesse tutte sorridenti, uccellini che cantano…

ODÌSSEA(GUARDA IL FILMATO)
…tutte che sanno cantare, tutte che hanno questi uomini bellissimi che le vogliono sposare…vi sembra credibile?!?!

RADIOLINA
Ma lo sapete quanti anni ha Biancaneve?!?

ODETTE
Oddio! Questo me lo ricordo pure io!!!
No.

RADIOLINA
SETTANTUNO!!!
E se ne va ancora in giro con tutti quegli uccelletti svolazzanti a distribuire sorrisoni di plastica!

Guardano le immagini che scorrono.

ODETTE (SCUOTE LA TESTA)
Che disperazione…

ODÌSSEA (GUARDA LE IMMAGINI)
Follia! follia pura, oserei dire!

RADIOLINA
Bugie dysneiane! Ecco di che cosa si tratta! Mio dio…anni e anni di dittatura di fiocchi rosa svolazzanti!

ODETTE(SEMPRE TRA SE)
…Basta, Radiolina. Ti prego, spegni…

RADIOLINA
No. No aspetta…qui viene la parte migliore.

Il principe azzurro bacia Biancaneve e lei si sveglia.

RADIOLINA
Non vi sembrano solo sagome di cartone? Non vi sembra che gli manchi la terza dimensione a queste principesse?

ODÌSSEA
Non vi pare che manchi qualcosa, in queste storie?

ODETTE
Qualcosa che abbiamo tutte, da qualche parte, magari nascosta dentro al cuore?

RADIOLINA
Qualcosa di inconfessabile, probabilmente, ma di estremamente preziosa?

Odette si alza di scatto e spegne il videoregistratore.
Per un po’ cala il silenzio ed è in questo silenzio che la scena di colpo si fa buia e una debole luce illumina Odette.

RADIOLINA
…qualcosa come una confessione…

ODÌSSEA
…una verità…

ODETTE
Sono Regina, dovete saperlo. Ho un Re che mi tiene nascosta, è una nota che scorda, per questo dimentico.
Lui, ha tre cani da guardia. Si chiamano Forse, Ma e Se. Mi braccano, m’inseguono, mi tengono a bada con rimorsi che azzannano e sempre feriscono. Sono Regina negli angoli bui del tempo che riesco a rubare al mio Re. Da anni scandisce il mio spazio con solchi profondi che rigano il cuore. Io cucio e ricucio, poi taglio, poi incollo, poi dimentico e infine ri-inizio: cucio e ri-cucio, poi taglio, poi incollo e infine…mi scordo.
Sono Regina quando apro la porta ed “Accolgo”, Principessa quando la chiudo e lo “Lascio”. Aspetto, credo, tramo, comprendo, ascolto, spio, sorrido, piango e sopra-tutto combatto. Qualcosa, qualcuno – lo so -, il Re, il Re di un’altra Regina, mi tiene sulla scacchiera e io mi lascio giocare. Innesco la miccia con precisione. Lui sa a quale uscio bussare, sa che amore farmi scordare. Quando lo lascio e lui torna, porta due cose: un cesto di sorrisi e uno di buoni propositi. Oggi ha anche un pacchetto di carta argentata. Scarto, stupisco e vedo. Un caleidoscopio. Sempre lo stesso regalo, diversa è solo la forma. Mi perdo a guardare con lui illusioni di una vita regale, alla luce del sole. Lì dentro mi vedo di nuovo Regina, sorrido, danzo, stringo, bacio, slaccio, sussurro e credo.
Io apro ed eseguo, poi chiudo ed attendo. Vivo nel limbo. Amore stonato che riempie spazi e silenzi. Aspetto con lui, un Re che ci prenda e ci accordi, così non mi scordo. Ma, per ora, io sono questa Regina perchè lui è il mio Re. Il Re di un’altra Regina. Un re che mi tiene nascosta, è una nota che scorda per questo dimentico. Ha tre cani da guardia. Si chiamano Forse, Ma e Se. Mi braccano, m’inseguono, mi tengono a bada con rimorsi che azzannano e spesso feriscono...

RADIOLINA
Chiaro, si certo, sicuramente, guarda. Non c’è problema. Tranquillo, che cosa vuoi che sia? Glielo dico io. Parlo io. Faccio io. Ci penso io. Tu riposati. Rilassati. Ecco qui. E’ pronta la cena. E’ in tavola. Pulisco io. Vado a fare la spesa. Cosa manca? Dobbiamo organizzarci. Qualcuno queste cose le deve pur fare, no? Puoi portarmi quello? Mi passi il sale? Possibile che tu non riesca a capire da solo che cosa mi serve? Come: dov’è il termometro?!? Se ha la febbre alta, non tenerla coperta, è peggio. Ti svegli tu? Allatti tu? Per favore: puoi pensare tu al parto, questa volta? Sono grassa, dici? Radermi? Depilarmi, vuoi dire…Usciamo? Facciamo? Andiamo? Ho pensato che potremmo andare in montagna. Ho affittato un casa. Non abbiamo molti soldi, ho fatto i conti, dobbiamo fare attenzione questo mese. Sono stata dalla pediatra. Ti ho preso appuntamento dal dermatologo, per quel fungo che hai sotto il piede. Oggi andiamo all’Ikea a decidere che cucina comprare. No, quel colore non mi piace. La roba da metterti è sul letto. Ho composto il numero di tua sorella: parlale per favore. Ho preparato i bagagli per tutti. Che vuol dire: mi sono dimenticato? Non ti manco? Ti amo. Mi manchi. Mi abbracci? Mi baci? Facciamo l’amore. Vieni qui. Stringimi. Abbracciami. Baciami. Baciami qui. Io me ne vado. Sono io che me ne vado. Domani ti tagli I capelli alle sei e mezza di sera. Il colloquio con gli insegnanti era ieri. La recita della scuola era oggi alle tre e mezza. Il mio compleanno. Il nostro anniversario, si. Come mi devo vestire? Elegante? Scollata? Sportiva? Perché non porti anche me alla cena di lavoro? Sei stanco. Rispondi tu al telefono. Prendimi da bere. Prepara la cena. Cambia il pannolino. Vai a vedere chi è alla porta. Vedi tu che cosa c’è da comprare. E non urlare! Parcheggia tu, per favore. Sono stanca. Andiamo? Non mi toccare. Lasciami stare. Ho mal di testa. Ho male ai piedi. Ho male alla falange del dito mignolo del piede sinistro…
Shhht! Zitti. Zitti tutti. Silenzio.
Lo spazio tra due persone, che chiameremo per comodità “amore”, può essere svuotato delle parole e riempito di soli e semplici gesti. E’ una ricetta semplice, agile, preziosa e funzionante.
Quanto distano, in unità di millimetri centimetri decimetri metri e chilometri, due persone che si sono appena conosciute? E due persone innamorate, invece? Gli amori muti, di cosa parlano? Parlano al cuore. Gli amori silenziosi, che cosa si dicono? Non si dicono niente, si abbracciano e fanno l’amore. Gli amori fatti di sguardi e di complicità, che cosa raccontano? Raccontano che si può viaggiare lontano, accogliendo un bacio ad occhi chiusi, seduti su un muretto, con I piedi a penzoloni, e un ricamo d’edera rampicante sotto I palmi delle mani.
Mi adagio sotto la parola promessa e sotto la parola azione.
Mi piego sotto la parola amore e sotto la parola abbandono. Tremo sotto la parola legame e sotto il verbo partire. Rabbrividisco sotto l’avverbio ancora e sotto la parola fine. Declino all’infinito la voce del verbo Volere e la voce del verbo attendere. Impallidisco davanti ai sinonimi incomprensibili della voce del verbo amare: odiare, ferire, soffrire, far soffrire, uccidere, urlare, piangere, deambulare, sonniferare, piangere, palpitare malamente, spiare, ingelosire, dubitare, chiedere, ossessionare, possedere, fantasticare, guerreggiare, esplodere, implodere, dimagrire, ingrassare, ritoccare, mutare, cambiarsi, perdersi, allontanare, dimenticare. Stupisco di fronte ai sinonimi misteriosamente felici della voce del verbo amare: arrossire, sorridere, balbettare, sospirare, lacrimare, sudare, radere, ridere, scherzare, ironizzare, intendersi, prendere, portare, presentare, temere, ignorare, mentire, svegliare, legare, aprire, chiudere, suonare, scrivere, disegnare, colorare, non costruire bensì condividere, camminare, correre, fermare, solleticare, stupire, intimidirsi, raggomitolare, stringere, partire, tornare, abbracciare, annusare, toccare, allacciare, slacciare, piangere di felicità, urlare di felicità, accogliere, coccolare, baciare, accarezzare, solleticare, bagnare, ricoprire, guardare bene, creare, procreare, adottare, vivere insieme ma da soli, vivere da soli ma con gli altri.
Continuo a rigirarmi tra le mani una moneta con due facce e spero sempre, ogni volta che la giro, di trovarmi tra le mani una terza verità, senza parole, tradotta in silenzi “giusti” che mi permettano di potermi riparare dentro alla parola abbraccio e consolare dentro alla parola bacio. Shttt. Tornate a casa e fermatevi a guardarvi nel silenzio della notte.
Spegnete le parole! Spegnete la mia paura! Che si spenga la mia paura!…sono stanca di avere paura…
Nel frattempo, nel tempo in cui qualcuno riuscirà a spegnere la mia paura, io mi adagerò sotto la parola promessa e sotto la parola azione. Mi piegherò sotto la parola amore e sotto la parola abbandono. Tremerò sotto la parola legame e sotto il verbo partire. Rabbrividerò sotto l’avverbio ancora e sotto la parola fine. Declinerò all’infinito la voce del verbo Volere e la voce del verbo attendere…

ODÌSSEA
Il mio Re era così.
Mi ha nutrita di frutta fresca e latte, quella mattina, figlia della nostra prima notte.
Stando lì, immerso di luce, mi guardava cercando parole che nessuno dei due riusciva a pronunciare. Io avevo I piedi ancora scalzi. Li ho rannicchiati sulla sedia e mi sono sporta un po’ in avanti, tendendo I muscoli del collo. L’ho guardato bene.
Io sono la sua Regina – pensavo - ma lui, lui, accidenti, è proprio il mio Re: con gli occhi grandi come mandorle dolci, le unghie tonde, ornate di mezzelune lucenti, la bocca accogliente che volevo di nuovo e ancora e solo continuare a baciare, I capelli scuri, la fronte alta, e un piccolo piccolo impercettibile osso in più, al centro del petto, sullo sterno, da leggere con le dita, nel buio della notte, seguendo le altre linee e gli altri spazi del suo corpo.
E’ alto, ha spalle larghe ma anche lui – nessuna poi ci pensa - ha bisogno di un posto sotto il quale ripararsi, quando piove.
Viviamo in una piccola reggia con il pavimento storto e ondulato, la vasca da bagno stretta ma comodissima, se a starci dentro siamo insieme.
Ci sono sempre io, con la corona sporca di farina e gli orecchini appoggiati sopra il grande tavolo di legno, ad aspettarlo ogni sera, al suo ritorno. Ogni tanto, riusciamo a fuggire in gran segreto, per accoccolarci sulla sponda del lago che ha sabbia nera e dorata. Leggiamo storie ad alta voce. Stiamo in silenzio. Dormiamo. Mi fa decidere, guidare, condurre. Ho la sensazione che non mi porti sul palmo di nessuna mano, ho l’impressione che per me non abbia tenuto in serbo nessun trono e mi piace sapere che mi voglia, semplicemente, al suo fianco. Mi chiede consiglio per le questioni del regno. Mi ascolta, valuta, decide, chiede conferma.
Poi I giorni diventano anni e la mia reggia è sempre più bella, risplende, s’accende. Affino le doti di cuoca ma, come d’incanto, cala il silenzio, le distanze s’allungano, I consigli richiesti svaniscono. La reggia diventa una tomba, il respiro s’inceppa.
Devo partire, voglio fuggire, trovare la soluzione che arriva a cavallo, portata da un berbero con gli occhi color del mattone, le labbra sottili, I capelli ondulati. Ha percorso tutta la Via della Seta e dice che lì in fondo, girando un poco a destra, si erge un castello di pietra lucente. “La Regnante è una Regina solitaria e accogliente che risponde alla domanda di chi riesce a ricordare il motivo che lo ha spinto a partire…” Così dice il berbero.
Una domanda, una risposta per chi riesce a partire…una domanda, una risposta, Domanda, risposta...
Parlo al mio Re quando è già notte fonda. Spingo parole tra I denti, in fondo al suo orecchio: “Devo cercare, devo capire. Insomma devo partire, ma poi tornerò, lasciami andare.” Spalle larghe, occhi pieni di lacrime, dice di Si, mia Regina e per I giorni a seguire accadono cose che terrò riservate, cose che finiscono in luoghi diversi - nella notte, sotto le stelle, nel campo di grano vicino, lungo le sponde del lago – cose che iniziano sempre con morbidi baci. Io vado ugualmente, devo partire.

RADIOLINA
Il castello alla fine della Via della Seta, è fatto di pietra che luccica al sole. C’è profumo di pepe nero appena pestato e di arancio e di cedro. Il soffitto, alzando la testa, è intarsiato d’oro e di madreperla, il pavimento ricoperto di tappeti gialli, verde smeraldo e rossi. Ad accogliermi c’è la Regina, una donna dai lunghi capelli colore del grano. Sorride, mi apostrofa con toni accoglienti e io d’improvviso mi sento di nuovo felice. Organizza una festa, conosco persone d’ogni parte del mondo, storie, consigli, ricette. Il corpo respira, torna la vita, finchè lei non mi chiede: “Non hai una domanda per me?” e io ricordo qualcosa, ma qualcosa di vago che fa rima con “Re”. Ritorno a danzare e mi lascio rapire.

ODETTE
Poi, ecco quello che accade: passano ancora dei giorni finchè torna il berbero, dagli occhi color del mattone. Bussa alla porta della mia stanza, io apro. Lui porta con sè un sacco di stoffa sporca e consunta, piena di cose che rovescia ai miei piedi: profumi, collane senza più luce, orecchini che s’appoggiavano ad un tavolo in legno, sabbia nera e dorata…
Ricordo qualcosa: Ma dov’è la corona?
“Sulla testa della nuova Regina – risponde - Ora sei schiava!” Poi volta le spalle, e riparte, lasciandomi sola, prima di dire: “Ti avevo avvertita, ma tu sei partita lo stesso.”
Per tre anni lavoro di notte e di giorno alla corte della Regina. Finchè poi, un giorno, non scappo di nuovo, ma senza sapere che fare: indietro non posso tornare, davanti la strada è deserta e si sposta col vento.

ODìSSEA
Attraverso pianure e scalo montagne fino a raggiungere il mare.

RADIOLINA
M’imbarco e poi sbarco in un’isola, nella terra di Nessuno.

RADIOLINA, ODìSSEA, ODETTE
Il mio nome è Principessa.

ODETTE
Costruisco una torre sulla quale restare.

RADIOLINA
E’ alta, nessuno la può scalare.

ODìSSEA
Ha fregi di pietra che fanno paura.

RADIOLINA
Ma da lì vedo il mare.

ODETTE
Voglio tracciare rotte che incrocino il canto delle Sirene.

RADIOLINA
Voglio poi ripartire e a tutti dire orgogliosa che sono Regina perchè c’è un Re che mi aspetta, nella mia terra.

ODìSSEA
Tesse una tela che di notte fatica a disfare.

ODETTE
Dice sempre che la curiosità è femmina e che sono io che devo partire.

ODISSEA
Questa è la risposta alla domanda perduta: l’ho trovata col tempo e sempre viaggiando.

FIN.